Ultima seduta per la Commissione Uffici postali

Berna, 06.09.2012 - Con l’entrata in vigore della nuova legislazione postale, la Commissione extra-parlamentare Uffici postali sarà sciolta con effetto al 1° ottobre 2012. I suoi compiti saranno assunti dalla Commissione delle poste (PostCom). Durante la sua ultima seduta, la Commissione Uffici postali ha esaminato cinque dossier di Comuni che si oppongono a decisioni della Posta riguardo la chiusura o il trasferimento di uffici postali e ha emanato raccomandazioni in merito.

La Commissione ha emanato raccomandazioni a favore dell’apertura di un’agenzia e del servizio a domicilio complementare a Eriswil BE e Sessa TI e dell’introduzione del servizio a domicilio a Muolen SG. In quest’ultima località, inoltre, la Posta è tenuta a esaminare la possibilità di aprire un’agenzia non appena ultimato il nuovo centro comunale con punto vendita integrato. Anche nel caso di tale soluzione, tuttavia, secondo la Commissione sarebbe opportuno mantenere il servizio a domicilio per le zone più discoste. In generale, la Commissione ritiene che la combinazione di agenzia e servizio a domicilio sia la soluzione ottimale per i Comuni con una struttura insediativa sparsa. 

La Commissione respinge invece l’accorpamento degli uffici postali di Ennetbürgen NW e Buochs NW e il conseguente trasferimento degli uffici dai centri dei villaggi alla zona commerciale di Nähseydi, come pure la chiusura dell’agenzia di Au ZH. In entrambi i casi la Posta non si è attenuta alle disposizioni che disciplinano il dialogo con i Comuni. A Ennetbürgen non ha esaminato alternative all’accorpamento degli uffici postali di cui sopra e non ha dato al Comune sufficienti opportunità per discutere eventuali varianti. Non ha pertanto compiuto gli sforzi necessari per la ricerca di una soluzione consensuale. Nel caso di Au, la Commissione ha più di un motivo per constatare che la Posta ha messo il Comune di fronte al fatto compiuto: prima ancora di rivolgersi all’autorità comunale di Wädenswil per discutere dell’offerta di servizi postali in località Au, infatti, la Posta aveva già disdetto il contratto d’affitto del locale adibito ad ufficio postale. Nei confronti del Comune ha poi sostenuto di non essere riuscita a trovare locali idonei per una nuova filiale, il che non stupisce affatto considerato il breve lasso di tempo intercorso tra il primo incontro a fine gennaio e la notifica della decisione a fine maggio. La Commissione è sconcertata per questa procedura che ha posto il Comune davanti al fatto compiuto e ritiene inaccettabile che, contrariamente alle prescrizioni dell’ordinanza sulle poste, la Posta abbia attuato la propria decisione prima che il caso fosse trattato dalla Commissione, e quindi che anche quest’ultima sia stata posta di fronte al fatto compiuto. Inoltre, considerata la situazione delle località coinvolte, in entrambi i casi la Commissione condivide la richiesta che gli uffici postali siano mantenuti. 

Otto anni di lavori della Commissione: un bilancio 

Sin dagli inizi, la Commissione indipendente si componeva di personalità del mondo politico ed economico che vantavano una lunga esperienza. Grazie alla presenza di ex consiglieri di Stato e parlamentari di tutto il Paese e con esperti dirigenti economici, è stato possibile raggiungere una rappresentanza equilibrata di tutte le regioni. Il compito della Commissione consisteva nell’esaminare, sulla base delle prescrizioni di legge e su richiesta delle autorità comunali interessate, le decisioni della Posta Svizzera in merito alla chiusura o al trasferimento di uffici postali, e nell’emanare raccomandazioni in merito. Anche solo la possibilità di sottoporre una decisione della Posta all’esame della Commissione ha contribuito a garantire la trasparenza nella trasformazione della rete di uffici postali, a rafforzare il dialogo tra la Posta e i Comuni e, conformemente alle prescrizioni di legge, a trovare soluzioni consensuali. Per il semplice fatto di esistere, la Commissione esercitava pertanto già un effetto preventivo. Le sono infatti state sottoposte relativamente poche decisioni della Posta, in quanto la maggior parte dei cambiamenti nella rete di uffici postali ha avuto luogo di comune accordo tra la Posta e i Comuni.

Dalla sua istituzione da parte del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), nel quadro delle prescrizioni di legge la Commissione ha trattato i dossier di 59 Comuni. In sette casi ha emesso raccomandazioni che respingevano le decisioni della Posta, e in quattro casi ne ha chiesto il riesame. Sia ponendo delle condizioni che con la richiesta di riesame o il rigetto delle decisioni, per la popolazione locale sono stati raggiunti miglioramenti significativi: ad esempio tempi di apertura prolungati, un servizio a domicilio supplementare, più possibilità di parcheggio, mantenimento dell’ufficio postale. Grazie alla sua esperienza pluriennale la Commissione è giunta alla conclusione che in casi particolari le agenzie, con un buon partner in loco, possono costituire una soluzione vantaggiosa per entrambe le parti: la popolazione trae beneficio dagli orari di apertura prolungati e il partner da un ramo d’attività supplementare. Nelle località più piccole, con una struttura insediativa sparsa, la soluzione ottimale si è rivelata essere il servizio a domicilio.

Tutti i casi sottoposti alla Commissione hanno confermato che per un Comune un ufficio postale rappresenta un fattore di identità. La Commissione si appella pertanto alla Posta Svizzera affinché pianifichi ulteriori cambiamenti della rete di uffici postali in modo prudente e accorto.

La Commissione Uffici postali auspica che anche con la nuova legislazione la Posta offra il proprio servizio universale in modo affidabile, completo e orientato alla clientela. Alla PostCom augura invece di poter lavorare con occhio vigile e di conseguire molti successi. 

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