Autorità di regolazione postale PostReg: rapporto d'attività 2006

Berna, 11.07.2007 - Nel suo rapporto d'attività per l'anno 2006 PostReg afferma che il servizio universale postale è di buona qualità e viene fornito su tutto il territorio. Anche il suo finanziamento poggia su solide basi, grazie all'ottimo risultato nuovamente conseguito dalla Posta Svizzera, pari a 769 milioni di franchi. Quello che preoccupa PostReg è invece la fiacchezza che ha contraddistinto il mercato postale nell'anno in esame e la conseguente diminuzione del numero di posti di lavoro.

Per quanto concerne la qualità del servizio universale, PostReg è soddisfatta dell'operato della Posta Svizzera, come emerge dal suo rapporto d'attività 2006. Le prestazioni del servizio universale comprendono essenzialmente il recapito di lettere e pacchi indirizzati (esclusi gli invii dei servizi di corriere e della posta rapida) e dei giornali in abbonamento.

 

Nel 2006, il 98% delle lettere della Posta A (2005: 97,7%) e il 98,3% delle lettere della posta B (2005: 98,2%) sono stati recapitati nei tempi previsti. I tempi di consegna dei pacchi sono rimasti più o meno invariati: 97,3% per i pacchi Priority (2005: 97,4%) e 97,6% per i pacchi Economy (2005: 97,7%). In questo contesto la Posta Svizzera vanta una posizione di spicco rispetto agli altri Paesi europei.

 

I prezzi per gli invii di pacchi e lettere del servizio universale rientrano nella media europea e in parte sono addirittura più convenienti. Tuttavia i consumatori svizzeri devono assumersi costi elevati per le lettere indirizzate fino a 20 grammi. In quest'importante categoria (quasi una lettera su due pesa fino a 20 grammi), la Posta figura tra gli operatori più cari d'Europa.

 

Una rete di uffici postali in trasformazione

La Svizzera continua ad avere una delle reti postali più fitte in Europa. Alla fine del 2006 si contavano in Svizzera 2493 uffici postali, 38 in meno rispetto all'anno precedente. A questi si sono aggiunti oltre 100 punti di accettazione di operatori postali privati. In media il 90,8% della popolazione svizzera poteva raggiungere a piedi o mediante i trasporti pubblici l'ufficio postale più vicino.

 

Oltre agli uffici postali tradizionali sono state offerte 1023 soluzioni di servizio a domicilio e 131 agenzie. Inoltre nel 2006 PostReg non ha ricevuto nessun ricorso da parte di clienti privati o commerciali in relazione a questi servizi, nonostante il fatto che le nuove agenzie postali, pur avendo orari di apertura più lunghi rispetto a molti uffici postali tradizionali, non offrano più la possibilità di effettuare pagamenti in contanti. PostReg considera questa circostanza un segnale di una sempre maggiore accettazione di questo nuovo tipo di servizi da parte della popolazione.

 

Un mercato postale fiacco

Malgrado questi risultati positivi, non si può non constatare la mancanza di dinamica nel settore postale svizzero. Il fatto che nella primavera del 2006 il Consiglio federale abbia abbassato a 100 grammi il monopolio per il trasporto delle lettere al fine di incoraggiare la concorrenza si è rivelato più che altro un atto simbolico: la Posta Svizzera ha infatti trasportato 2,8 miliardi di lettere indirizzate del servizio interno, che corrisponde ad una quota di mercato del 99,96%. Gli operatori privati hanno trasportato solo 90 000 lettere (0,04% del mercato). Anche il mercato dei pacchi è stato stagnante, anzi addirittura in leggera flessione con una quota di mercato del 17% da parte delle aziende private.

 

PostReg non è sorpresa di fronte a questa situazione. La Posta Svizzera, che è obbligata a fornire le proprie prestazioni su tutto il territorio, continua a godere di privilegi che sono invece negati agli operatori privati. Si tratta di notevoli privilegi a livello fiscale e per quanto concerne il divieto di circolazione notturna, che l'azienda non è tenuta ad osservare. Un altro vantaggio rispetto ai nuovi operatori privati è dato dalla sua presenza capillare con una rete di uffici postali su tutto il territorio. Inoltre le esperienze a livello europeo mostrano che gli effetti positivi dell'apertura del mercato delle lettere cominciano ad esplicarsi solo a partire da un limite di monopolio di 50 grammi e nella prospettiva di una liberalizzazione totale. Con il monopolio a 100 grammi solo il 10% del volume di lettere è accessibile alla concorrenza. Ciò non è sufficiente per realizzare un'attività redditizia, considerati i notevoli effetti di scala raggiunti nell'invio di grossi volumi di lettere.

 

Conseguenze di un mercato poco dinamico: evoluzione negativa dei posti di lavoro

Nel settore postale vanno scomparendo sempre più i posti di lavoro tradizionali, a causa dei progressi tecnici e delle mutate esigenze della clientela. Ad esempio l'attuazione del progetto REMA, con il quale viene riorganizzata la distribuzione delle lettere, comporta una soppressione di impieghi all'interno della Posta ancora più marcata e questo è già noto da tempo. I trend negativi si sono manifestati nell'anno in esame: il numero di posti di lavoro nel settore postale svizzero si attestava a circa 40 000 unità, ossia per la prima volta il 4% in meno rispetto al 1995. Data la fiacchezza del mercato, sono troppo pochi i nuovi impieghi creati in settori di attività innovativi. Uno sguardo alle esperienze condotte all'estero mostra un quadro diverso: in molti Paesi europei il settore postale registra un andamento migliore. Ciò vale in particolare per quei Paesi che hanno intrapreso una politica di apertura del mercato più incisiva, offrendo condizioni quadro all'avanguardia. La Svizzera è diventata il fanalino di coda del processo europeo di liberalizzazione del mercato postale. Nell'anno in esame, infatti, l'UE ha abbassato il limite di monopolio a 50 grammi. Nel contempo la Gran Bretagna ha liberalizzato completamente il mercato della posta-lettere, mentre Germania e Paesi Bassi si accingono a farlo nel 2008. Nell'Unione europea si profila una completa liberalizzazione nel 2011.

 

Considerata l'evoluzione appena delineata, il 3 maggio 2006 il Consiglio federale ha giustamente deciso di procedere rapidamente alla revisione totale della legge sulle poste e della legge sull'organizzazione delle poste. Tanto la Posta Svizzera quanto gli operatori privati hanno urgentemente bisogno di prospettive future chiare e di condizioni di mercato orientate al futuro. Solo con la certezza del diritto e una pianificazione sicura i diversi operatori del mercato sono incitati ad effettuare investimenti e quindi a creare nuovi posti di lavoro.

 

Uno degli obiettivi principali della liberalizzazione del mercato postale deve essere quello di controbilanciare il fenomeno della soppressione degli impieghi nei settori postali tradizionali. PostReg ritiene pertanto importante che la Posta Svizzera e gli operatori privati possano contare al più presto su prospettive chiare e sulla certezza del diritto. Una politica esitante andrebbe a scapito degli impiegati del settore postale, che potrebbero temere per il loro posto di lavoro.

 

Una buona base di partenza per un'ulteriore apertura del mercato

In Svizzera le condizioni per un'ulteriore apertura del mercato sono buone: la Posta Svizzera, da sola, distribuisce in media ad ogni nucleo familiare 700 lettere e giornali all'anno. Paragonato agli altri Paesi europei, si tratta del maggiore volume di invii pro capite, grazie al quale è possibile contenere i prezzi unitari. Va rilevato in questo contesto che gli Svizzeri scrivono lettere e leggono giornali volentieri.

 

Anche le ditte private offrono buone condizioni di lavoro

Anche le ditte private offrono buone condizioni di lavoro ai propri impiegati. Nel 2006 sono stati nuovamente compiuti importanti progressi in questo ambito. Gli stipendi minimi inferiori a 42 000 franchi l'anno sono solo un ricordo; anche gli autisti non dovranno più lavorare oltre 44 ore settimanali. L'orario di lavoro per la maggior parte dei dipendenti del settore postale oscilla tra le 40 e le 43 ore settimanali. Lo standard di cinque settimane di vacanza è sempre più diffuso. Per quanto riguarda le condizioni di lavoro si può affermare quindi che la Svizzera si trova molto più avanti rispetto agli altri Paesi europei. PostReg opera in modo coerente per l'attuazione della volontà del legislatore: grazie a questi progressi il dumping sociale non trova spazio sul mercato postale.

 

Non vi è effetto di sostituzione: l'invio di lettere e pacchi rimane nelle abitudini dei consumatori

Fino a pochi anni fa le previsioni erano negative. Si pensava infatti che l'avvento dei nuovi mezzi di comunicazione elettronica avrebbero dato un duro colpo al traffico delle lettere e dei pacchi. Invece non è stato così: nel 2005, nei Paesi industrializzati, è stato trasportato il 12% in più di pacchi rispetto all'anno precedente e questo proprio a causa del ricorso ai nuovi canali elettronici di comunicazione. Si fanno sempre più acquisti online. Le famiglie che dispongono di un collegamento Internet inviano e ricevono molti più pacchi rispetto a quelle che non ce l'hanno. In Europa, nel settore della posta-lettere, gli invii pubblicitari indirizzati sono aumentati del 6% dal 2002, quelli non indirizzati addirittura del 30%. In Svizzera, il volume delle lettere indirizzate è calato leggermente negli ultimi anni. Tuttavia va rilevato che la Posta Svizzera ha trasportato nel 2006 quasi lo stesso volume di lettere indirizzate del 1998. Nello stesso arco di tempo, il volume complessivo di invii indirizzati e non indirizzati è aumentato del 5%. Le previsioni negative non si sono avverate nemmeno per la Svizzera: l'invio di lettere e pacchi rimarrà anche in futuro nelle abitudini dei consumatori.

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Ultima modifica: 11.12.2023